ROMA – La Suprema Corte di Cassazione si è finalmente espressa: “I ricorsi di PG e PC non sono ammissibili”, e non è ammissibile anche il ricorso dell’arch. Villani; fine della storia che aveva già registrato ben due sentenze di assoluzione con formula piena.
Incredibile come in questo Paese si debba arrivare sempre in Cassazione, e spesso più volte per lo stesso caso, per mettere la parola fine ad una vicenda assurda, quasi grottesca che per almeno un decennio ha tenuto la città di Salerno sul filo del rasoio in quanto nessuno riusciva a dichiarare che la costruzione del Crescent, e di tutti gli altri ammennicoli vari, è stata eseguita secondo legge.
Poco fa la Cassazione si è pronunciata ed ha spedito in archivio anni e anni di attacchi insulsi, di dicerie, di distorsioni della verità; il tutto a causar di un processo “basato sul nulla”, come disse in aula d’appello l’avvocato Giovanni Falci che oggi ha tenuto la sua arringa anche in cassazione.
Oltre a Falci hanno parlato gli avv.ti Della Monica, D’Agosto, De Caro, fratelli Lentini, Perongini, Castaldo, Carbone, Torre, D’Ambrosio e Surmonte.
Tutti bocciati, quindi, gli assalitori del Crescent, a cominciare da Italia Nostra per finire al comitato No Crescent, oltre a tanti altri a vario titolo. E pensare che c’era qualcuno convinto che la struttura poteva ancora essere posta sotto sequestro.
Adesso la struttura e i suoi ideatori potranno tirare un sospiro di sollievo; a meno che qualcuno non reinventi qualche piccola spigolatura per ricominciare tutto daccapo.
Tant’è, bisogna pur farsene una ragione; altrimenti non saremmo il “Bel Paese”.
San Matteo, almeno per quest’anno, può programmare il suo ingresso nella grande Piazza della Libertà.
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